Quando si parla dell'azione dello sparare e si volge l'occhio verso i fumetti, la prima cosa che può venire in mente è senza dubbio l'intramontabile Tex Willer di Sergio Bonelli. Propongo però in aggiunta un fumetto in cui la guerra è fonte di ironia e di autocritica per molti difetti della società contemporanea, in cui i soldati sono divertenti: le Sturmtruppen, nate dalla matita di Bonvi
Un blog di Michele Carta, realizzato per il corso di Storia della Tecnologia del Politecnico di Torino, A.A. 2011/2012, prof. Vittorio Marchis
lunedì 30 aprile 2012
sabato 28 aprile 2012
ARMI A CULATTA MOBILE
Ecco alcuni video di armi a culatta mobile, una profonda innovazione rispetto alle armi ad avancarica mostrate nel post precedente. L'utilizzo poi di un caricatore che contenga le cartucce ed eviti di dover caricare l'arma dall'esterno ad ogni colpo fu una grande innovazione. In questi video possiamo vedere il famoso Carcano mod. 1891, fucile in dotazione all'esercito italiano (sebbene con qualche modifica) dal 1891 circa fino a dopo la seconda guerra mondiale e l'Arisaka, corrispondente giapponese basato sul progetto del 91 italiano. Le prime partite di fucili in dotazione all'esercito giapponese erano state prodotte in italia e mandante in giappone per avere un modello su cui produrre, secondo accordo internazionali tra i due Paesi.
Pagina del Carcano Mod. 91 (Wikipedia)
Pagina Arisaka tipo 38 (Wikipedia)
Pagina del Carcano Mod. 91 (Wikipedia)
Pagina Arisaka tipo 38 (Wikipedia)
venerdì 27 aprile 2012
SPARARE OGGI... CON ARMI DI IERI
Ecco alcuni interessanti video trovati sul popolare sito YouTube che ci spiegano un po' il funzionamento di alcune armi ad avancarica e le loro caratteristiche
mercoledì 25 aprile 2012
NEI LIBRI
In moltissimi libri troviamo riferimento allo sparare. Voglio quindi in questo post concentrare l'attenzione su alcuni autori che sono stati miei conterranei e che hanno scritto diversi libri (di cui consiglio vivissimamente la lettura) in cui le trame (o i fatti narrati) spesso si intrecciano e si fondono con questa azione:
- Emilio Lussu, Un anno sull'altipiano, 1936
Sono raccontati i fatti che videro portagonista la Brigata Sassari sull'altipiano di Asiago durante la Grande Guerra tra il giungo 1916 e il luglio 1917
- Giuseppe Dessì, Paese d'ombre, 1972
E' un romanzo che racconta la vita di Angelo Uras (personaggio non realmente esistito) combattuto tra la necessità di coniugare il progresso (in questo caso rappresentato dalla fonderia) e e le sue necessità (bisogno di ingenti quantità di combustibile) e quello di salvare l'ambiente naturale che da sempre garantiva la sopravvivenza e il benessere della popolazione.
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lunedì 23 aprile 2012
L'ICONOGRAFIA DEL "FARE FUOCO"
Essendo il verbo sparare ovviamente subordinato alla scoperta della polvere da sparo prima, e dell'invenzione di cannoni, archibugi e fucili poi, nell'iconografia antica non troviamo immagini che riportino questa azione.
Qualcosa comincia ad emergere tra la miniature medioevali e del primo rinascimento: ricordiamo infatti che l'uso massiccio di armi da sparo in una battaglia, si ebbe con l'assedio di Costantinopoli del 1453. Da allora, in maniera sempre crescente, le armi da fuoco furono presenti sui campi di battaglia e conseguentemente ne troviamo maggiori tracce nell'iconografia.
Proseguendo nell'ambito rinascimentale non possiamo dimenticare le idee e gli schizzi di macchine da guerra (dotate di armi da fuoco) di Leonardo Da Vinci
Proseguendo, giungiamo al secolo di sviluppo e perfezionamento delle armi da fuoco, siamo a cavallo tra la fine del '700 e gli inizi dell'800: è il periodo della rivoluzione francese de della battaglie di Napoleone
Passiamo poi al Novecento, il secolo delle due Guerre Mondiali:
Passando alle pubblicità, troviamo volantini della Breda del 1965 che pubblicizzano un fucile da caccia:
Ecco quanto emerge cercando alla voce francobolli:
Qualcosa comincia ad emergere tra la miniature medioevali e del primo rinascimento: ricordiamo infatti che l'uso massiccio di armi da sparo in una battaglia, si ebbe con l'assedio di Costantinopoli del 1453. Da allora, in maniera sempre crescente, le armi da fuoco furono presenti sui campi di battaglia e conseguentemente ne troviamo maggiori tracce nell'iconografia.
Archibugio, affresco del primo Rinascimento |
Assedio di una città fortificata, miniatura del primo Rinascimento |
Raffigurazione illustrativa di un cannone sperimentale |
Proseguendo nell'ambito rinascimentale non possiamo dimenticare le idee e gli schizzi di macchine da guerra (dotate di armi da fuoco) di Leonardo Da Vinci
Studio per un sostegno da trasporto da cannone |
Il celeberrimo "carro armato" di Leonardo |
Proseguendo, giungiamo al secolo di sviluppo e perfezionamento delle armi da fuoco, siamo a cavallo tra la fine del '700 e gli inizi dell'800: è il periodo della rivoluzione francese de della battaglie di Napoleone
Assedio della Bastiglia, 1789 |
Battaglia di Trafalgar, 1805 |
Battaglia di Marengo, 1800 |
Passiamo poi al Novecento, il secolo delle due Guerre Mondiali:
Vassili Zaitsev, 1942 |
Mitraglieri tedeschi, Grande Guerra |
Granate da cannone, Seconda Guerra Mondiale |
Assalto ad una postazione di mitragliatrice (dal film "La Grande Guerra") |
Passando alle pubblicità, troviamo volantini della Breda del 1965 che pubblicizzano un fucile da caccia:
Ecco quanto emerge cercando alla voce francobolli:
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domenica 15 aprile 2012
PROVERBI E MODI DI DIRE
Proverbi:
- Chi ha la polvere spara, chi non ce l'ha guarda gli altri sparare (Lazio);
- Il colpo sparato e le alepre fuggita non si riprendono più (Lazio);
- E' uno spreco sparare alla zanzara col cannone (Cina).
- "Spara a cu visti e 'nzetta cu non visti": "Spari a chi hai visto e prendi chi non hai visto" (vuoi fare una cosa e te ne risce un'altra), Sicilia;
- "Sparare alla cieca" (sparare all'impazzata, senza curarsi della direzione del colpo e di chi lo riceve);
- "Sparala grossa", "sparare una castroneria" (dire una grande castroneria);
- "Ad un tiro di schioppo" (molto vicino);
- "Unu colpu e tres zoccos": "Un colpo e tre scoppi", (indica che si è riusciti a fare qualcosa per un colpo di fortuna unico, come quello di avere tre scoppi sparando un colpo solo), Sardegna;
- "Sparare a zero" (dire una cosa senza curarsi delle conseguenze, deriva dal gergo militare in cui indica che l'alzo del cannone è uguale a zero perchè il nemico e vicinissimo e il colpo potrebbe raggiungere truppe amiche);
- "Che balla a preideru": "è come un colpo a palla sparato sul prete" (trova un corrispondente italiano nel detto "come il cacio sui maccheroni". Indica un qualcosa che calza a pennello, perfettamente adatta ad una situazione particolare. Può indicare un pezzo da incastrare, come una carta da gioco usata al momento giusto, come anche un vestito. Più nello specifico si dice "ci sta come un colpo a palla sparato sul prete"), Sardegna.
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Ubicazione:
Torino, Italia
DEFINIZIONE, ORIGINE E DERIVAZIONI
Significato: Esplodere colpi con un'arma da fuoco, spesso con specificazione del destinatario.
Etimologia: probabilmente da separare, intesa come la separazione della carica dall'arma o anche del proiettile dall'arma o dalla carica stessa
Sinonimi: aprire il fuoco,
far fuoco,
scagliare,
sferrare,
tirare,
lanciare,
esplodere colpi.
Parole derivate (con collegamenti esterni):
4. Sparatoria (sostantivo).
Traduzioni in altre lingue:
- To shoot (Inglese);
- Disparar (Spagnolo);
- تبادل لاطلاق النار (Arabo);
- Tirer (francese);
- Schießen (Tedesco);
- стрелять (Russo);
- To shoot (Inglese);
- Disparar (Spagnolo);
- تبادل لاطلاق النار (Arabo);
- Tirer (francese);
- Schießen (Tedesco);
- стрелять (Russo);
- Sparare (Portoghese).
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origine e derivazioni
Ubicazione:
Torino, Italia
SIMBOLOGIA
Lo "sparare" o "far fuoco" con un'arma presuppone una serie di azioni da compiersi in sequenza (caricare, puntare e far fuoco) non facili da indicare con un simbolo ben identificato. Anche se dovessimo ridurre l'azione alla semplice pressione di un grilletto, questo sarebbe difficile da rappresentare con un simbolo.
Più frequentemente si usa quindi la figura di un uomo che spara o della visuale che si avrebbe guardando attraverso un mirino telescopico, come nelle figure seguenti:
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